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Semi di Patata Rosso KENNEBEC 1.95 - 2
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Semi di Patata Rosso KENNEBEC

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Semi di Patata Rosso KENNEBEC

Prezzo per confezione da 10 semi.

Queste pelli rosse sono ottime patate da tavola. Consistenza abbastanza solida quando è bollita. Sono altamente raccomandati per patatine e patatine fritte. Le piante sono compatte ed erette con foglie levigate e

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Semi di Patata Rosso KENNEBEC

Prezzo per confezione da 10 semi.

Queste pelli rosse sono ottime patate da tavola. Consistenza abbastanza solida quando è bollita. Sono altamente raccomandati per patatine e patatine fritte. Le piante sono compatte ed erette con foglie levigate e aguzze e numerosi grandi fiori bianchi con una leggera sfumatura rosso porpora sui dorsi.

Le patate possono essere coltivate da semi vivi con la stessa facilità e affidabilità di pomodori, peperoni o melanzane.

La patata (Solanum tuberosum L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae (Dicotiledoni), originaria del Perù, della Bolivia, del Messico e del Cile e portata in Europa dagli spagnoli nel XVI secolo intorno al 1570. Non si conoscono varietà spontanee né si sa da quale specie originaria di Solanum si sia originata la patata edule.

La parola italiana patata deriva dall'omonimo termine spagnolo, preso direttamente dalla sua forma indiana in lingua nahuatl potatl, attraverso però l'uso altrettanto diffuso di termini come «papa» (che in lingua quechua indica appunto Solanum tuberosum) e «batatas» per Ipomoea batatas, nome originario dell'isola Hispaniola.

Attraverso la lingua italiana e l'inglese i termini «patata» e l'analogo «potato» si diffusero nel resto d'Europa, sopravvivendo con alcuni nomi in disuso nei dialetti della lingua tedesca (Patätsche, Pataken). Più fortuna ebbe il nome Tartifola datole in Italia a partire dal XVI sec.: assimilato il tubero di Solanum tuberosum per forma e commestibilità al tartufo, oggi il termine relativo in italiano sopravvive solo in alcuni dialetti, mentre si è affermato in tutta l'area mitteleuropea e germanica nella variante Kartoffel, termine che poi tornò in alcuni dialetti del Friuli nella variante latinizzata di «cartufole» o «cartufolaria». Anche le parole in lingua bulgara картоф, e in lingua russa картофель derivano dall'Italiano tartufoli.

In altri linguaggi è comune anche "mela di terra": pomme de terre in francese, aardappel in olandese, תפוח אדמה in ebraico (spesso scritto solamente פוד) e Erdaepfel in tedesco Austriaco. Il termine è probabilmente di origine colta, ed è da accostare all'analogo tedesco «Grundbirne» (pera di terra), da cui derivano i termini «krompir» del croato, «brambory» del ceco, peruna del finlandese, e jordpäron dello svedese. In polacco la patata è chiamata ziemniaki, e in slovacco zemiak, dalla parola che significa "terra". In parecchie lingue indiane settentrionali e nepali è chiamata alu e in indonesiano kentang.

Differenti nomi per la patata si svilupparono in varie regioni della Cina, i più frequentemente usati nel cinese standard sono "tubero per cavalli" (马铃薯 - mǎlíngshǔ), "fagiolo di terra" (土豆 - tǔdòu), e "taro straniero" (洋芋 - yángyù).

Storia

La presenza della patata coltivata nelle zone più elevate della regione delle Ande risale al II millennio a.C., dove la patata veniva essiccata e costituiva una risorsa di scorta.

La essiccazione naturale, preceduta da esposizione ai geli notturni e seguita da prolungati lavaggi e sbiancature, è un complesso procedimento che permetteva tra l'altro l'estrazione di sostanze tossiche, presenti in abbondanza nelle varietà che erano coltivate: tale procedimento è possibile solo con le varietà originarie (strettamente brevidiurne e che quindi maturano in tardo autunno), e nell'ambiente fortemente soleggiato e con valori di umidità atmosferica estremamente bassi, condizione peculiare ed unica degli altopiani andini da 3200 a 4800 m di quota.

La probabile ibridazione con specie cilene, non legate al ciclo brevidiurno, (che quindi maturano nella prima estate) ed inoltre a ciclo breve (da 40 a 80 giorni dalla semina, contro gli otto mesi della patata degli altopiani) permise di ottenere la patata a tutti nota, che si è diffusa in buona parte del mondo.

Contrariamente a quanto accaduto ad altre colture di larga diffusione provenienti dal Nuovo Mondo e in seguito diffuse, con tempi e modi diversi, per tutto il globo, (quali ad esempio il pomodoro o il mais), la patata raggiunse un certo successo solo in America del Nord ed in Europa, per contro non fu accolta in Cina, Giappone, e in tutta l'area islamica.

Anche in Europa la diffusione della coltivazione fu lenta, influenzata da una diffidenza nei confronti di ciò che "cresce sottoterra" fino ad arrivare ad affermare che il consumo diffondesse la lebbra e ad asserire, nell'Encyclopédie del 1765, che si tratta di "cibo flatulento". Ci furono poi casi di intossicazione causati dall'esposizione prolungata dei tuberi alla luce (come è noto l'esposizione alla luce dei tuberi fa sviluppare la solanina, tossica), tali fatti enfatizzati nei racconti popolari ebbero un effetto dissuasivo al consumo: la decisione poi di costringere i galeotti o i soldati ad alimentarsi di patate, perché a disposizione a buon prezzo, non fu un buon viatico a considerare le patate un cibo di qualità.

Gli spagnoli la conobbero fin dai primi decenni (1539) del XVI secolo in Perù ma la pianta non risvegliò particolari interessi nella penisola iberica, maggiore interesse incontrò in Italia dove le patate vennero chiamate "tartuffoli".

 

Nel 1600 l'agronomo francese Olivier de Serres, nella sua opera Théâtre d'agriculture et Ménage des champs, ne descrive in maniera dettagliata la coltivazione e nell'opera Rariorum plantarum historia di Charles de l'Écluse del 1601 ne viene data una dettagliata descrizione botanica: a quest'ultimo, che fu per lungo tempo botanico di corte dell'imperatore Massimiliano II, si deve l'introduzione della patata (e di altre piante esotiche) in Austria.

La tradizione vuole che l'introduzione della patata in Inghilterra (1588) sia merito di Walter Raleigh, la coltivazione si diffuse però soprattutto nella vicina Irlanda.

Per contro l'Inghilterra ne diffuse soprattutto le pratiche di coltivazione all'estero: nel suo libro, La ricchezza delle nazioni, Adam Smith deplorava che i suoi compatrioti non apprezzassero un prodotto che aveva, apparentemente, dimostrato il suo valore nutrizionale nella vicina Irlanda.

La diffusione del tubero fu quindi poco uniforme: in Francia, ad esempio, coinvolse inizialmente poche aree del Delfinato e dell'Alsazia (1666) e in seguito della Lorena (1680) dove nel 1787 viene descritta come cibo principale degli abitanti della campagna.

Più incisiva fu la diffusione in aree come la Svezia, la Svizzera e soprattutto la Germania. L'agronomo francese Antoine Parmentier, rientrato in Francia nel 1771 in seguito ad un periodo di prigionia trascorso in Prussia dopo la Guerra dei sette anni, prese parte ad un concorso indetto dall'Accademia di Besançon sulla ricerca di possibili sostituti del pane[2], e redasse un articolo sul valore nutrizionale della patata. Sempre nel '700 anche l'economista Antonio Zanon condusse una battaglia per l'introduzione della patata nell'agricoltura della pianura friulana, mentre alla fine dello stesso secolo l'avvocato ed agronomo cuneese Giovanni Vincenzo Virginio si adoperò per cercare di diffondere la patata in Piemonte pubblicando nel 1799 in Torino, presso la Stamperia Reale, il Trattato della coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente detti tartiffle, dato in luce dall'avvocato Vincenzo Virginio, Socio ordinario della Reale Società agraria di Torino e di altre Accademie, dedicato agli accurati Agricoltori del Piemonte ed arrivando a distribuire gratuitamente patate al popolo a scopo promozionale.

Peronospora ed emigrazione degli irlandesi

In Irlanda, grazie al clima umido e fresco, particolarmente congeniale alla crescita del tubero, in breve progressione la patata diventò l'alimento principale di gran parte della popolazione (1700-1750). Il diffuso ricorso alla monocoltura, per di più limitata a una o due varietà, espose però la popolazione irlandese al grave rischio degli effetti catastrofici legati al fatto che eventuali malattie potessero colpire le piante. Ciò infatti si verificò con l'arrivo di una terribile malattia della patata, fino ad allora sconosciuta in Irlanda, la Peronospora, che colpì dapprima sporadicamente i raccolti fino poi a colpirli tutti contemporaneamente e con eguale virulenza: data l'uniformità della specie, nelle varietà che erano coltivate, i raccolti andarono completamente persi.

Le conseguenze furono spaventose, provocando una serie di carestie culminate nella devastante Grande carestia del 1845, che fu la concausa che scatenò l'emigrazione massiccia degli Irlandesi negli Stati Uniti nella seconda metà dell'800.

Coltivazione

La patata, limitatamente alla fase vegetativa, si adatta a climi molto diversi, e nella tradizione agronomica è considerata una tipica coltura da rinnovo che apre la rotazione. La piantagione si effettua sul terreno arato e concimato, disponendo i tuberi interi o suddivisi nei solchi, in modo da avere 5-6 piante/m²: 40-50 cm di distanza tra le piante e 80-100 cm fra le file. La coltura primaticcia si semina da novembre a febbraio, quella ordinaria in marzo-aprile, quella tardiva in giugno-luglio. Per la raccolta vengono impiegate macchine di varie tipologie (scavatrici semplici o composte, scavatrici-raccoglitrici).

Occorre ricordare che la coltivazione della patata, pur soddisfacente per la produzione di tuberi da consumo in una grande varietà di climi e di temperature, è in realtà il prodotto di una moltiplicazione clonale e non di una riproduzione da seme.

L'accumulo, anno dopo anno, di virus vegetali all'interno dei tuberi, soprattutto ad effetto di alte temperature, anche se non produce problemi al consumo, produce invece un progressivo decadimento delle qualità vitali dei tuberi stessi, impedendo la coltivazione per più di qualche anno dei tuberi prelevati dal raccolto.

In realtà i tuberi detti "da seme" sono "riprodotti" e conservati in condizioni controllate e soprattutto in ambienti che siano simili a quelli dei luoghi di origine della patata, quindi di buon irraggiamento solare in fase vegetativa, ma con temperature che siano mantenute basse, sia per la vegetazione che per la conservazione. Questo non è economico effettuarlo artificialmente, lo è invece effettuarlo dove tali condizioni ambientali sono normali, come in particolari regioni di montagna o in paesi a clima estivo fresco. In effetti la coltivazione da reddito delle patate è condizionata dalla presenza e dal prodotto annuale di tali luoghi riproduttori.

In particolare un piccolo contributo alla conservazione della vitalità rivegetativa delle patate, a disposizione del coltivatore dilettante, è la conservazione, ma soprattutto la coltivazione in ambiente ventilato e fresco, estraendo quindi dal suolo i tuberi "maturi", ma procurando in ogni modo per avere, in coltivazione, un suolo che non sia mai troppo riscaldato, o peggio "arrostito". La conservazione dei tuberi "da seme" deve ugualmente curare il mantenimento di un ambiente fresco, in aria asciutta. La tradizione ha sviluppato la conservazione dei tuberi "seppelliti" in strati di foglie in cantine fredde, sfruttando la temperatura di grotta.

Start indoors in seedling trays. Fill each cell to 1cm (1/2") from the top with sterilized seed starting mix. Moisten with water and place one seed on the top of the soil per cell. Cover with vermiculite and water in. Note: Potato seeds require light to germinate, so do not bury.  Optimal soil temperature for germination: 15-27°C (65-80°F). Seeds should germinate in 6-10 days.

Starting
Keep the soil evenly moist during germination, but allow free drainage so that excess water does not collect. Water before mid-day to allow foliage to dry completely by nightfall. Potato seedlings tend to stay prostrate immediately after emergence if they have 13 or more hours of daylight. As a somewhat longer stem is desired to ease transplanting, keep seedlings in about 12-hour light per day. During the last week expose seedlings to full sunlight to strengthen the stem. At optimal temperature, transplants will be ready 4 to 6 weeks after seeding.

If field conditions are very different from indoor conditions, allow one week of hardening off. Water the plugs heavily the day before and day of transplant, and transplant into moist soil.

Growing
Ideal pH: 5.0-6.0. Plant seedlings so that only the crown of its top, 2-5cm (1-2“) is above soil level, burying the whole plug and a good part of the stem of the seedling. Seedlings cannot be completely buried, the growing point needs to stay above ground. Space seedlings 10-25cm (4-10") apart in rows 75cm (30") apart. Wider spacing produces fewer, but larger tubers. Keep the area well watered for several weeks after transplant.

Hilling
When seedlings reach 10-15cm  (4-6") in height, they should be hilled, probably three weeks after transplanting. This operation takes soil from the centre of the row, and covers the seedlings up to half of their height, creating a small hill. It is best to work from the centre of the furrow towards the plants. Do not cut too deep into the soil near the plant to avoid root damage. Just before hilling, fertilizer can be applied near the base of the seedlings, and this will be covered when hilling.

A second hilling and side dressing of balanced organic fertilizer should follow 3-4 weeks after the first, again depositing soil up to half the height of the plants. Again, increase the depth of the furrow in its centre and bring this soil on top of the small hill created in the first hilling operation.

Harvest

In the garden, potatoes can be harvested without destroying the plant if only a few potatoes are needed. Carefully scrape soil near the base of the stem until the skin of a potato is found, and pull it from the stolon. Consume it that day for a tasty and nutritious meal. If potatoes need to be stored for some time, remove the foliage 3 weeks before harvest. This "sets" (hardens) the skin, and it will store better as the thicker skin will reduce water loss from the tubers. Keep them dark up to 2 to 3 months at high humidity before eating.

Seed Info
In optimal conditions, at least 75% of the seeds will germinate. Usual seed life: 3 years. Per 100′ row: 200 seeds, per acre: 8.8M seeds.

Diseases & Pests
Protect from cabbage moths and other insect pests with floating row cover. Prevent disease with a strict 4-year crop rotation, avoiding planting Brassicas in the same spot more than once every four years.

Companion Planting
A worthy companion for beets, Brassicas, cucumbers, and onions. Avoid planting near peppers, pole beans, strawberries, and tomatoes.

P 247 RK

Scheda tecnica

Semi selezionati con cura?
Sementi raccolte a mano
HEIRLOOM ?
BIO Semi ?
Semi bio
Biologico ?
La pianta è adatta per crescere in?
La pianta è adatta per crescere in serra
La pianta è adatta per crescere su una terrazza-balcone
La pianta è adatta per la coltivazione all'aperto
Adatto per il vaso di fiori?
Adatto per il vaso di fiori: sì
Paese di origine della varietà ?
Varietà di: USA
La Seeds Gallery consiglia questa pianta?
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